PREFAZIONE
Il pianeta giovani è ricco di sorprese. Accadono al suo interno fatti sconvolgenti che vanno in senso contrario alla diffusa convinzione secondo la quale i giovani sarebbero superficiali e irresponsabili, persone fragili, vittime del relativismo dottrinale ed etico e della cultura nichilista che li induce ad essere appiattiti sul presente e chiusi alla speranza. E’ vero che il rapporto dei giovani con la fede è sempre stato difficile e oggi lo è più di ieri tanto che qualcuno pensa che la nostra società italiana si troverebbe oggi di fronte alla prima generazione incredula. Eppure siamo certi che lo Spirito Santo continua ad essere presente e operante nella chiesa e nel mondo. E non è un caso che la vicenda umana ci pone di fronte a storie di giovani che possono essere comprese soltanto alla luce del Vangelo e della loro comunione di vita con Gesù. E’ il caso del giovane Pierangelo Capuzzimati, la cui breve parabola storica siamo lieti sia stata portata alla conoscenza del grande pubblico con questo saggio. Quella di Pierangelo è una vicenda umana che merita di essere conosciuta perché schiude ai lettori la figura di un giovane che a 17 anni è in possesso di una forte personalità, di un notevole bagaglio culturale e soprattutto di una fede adulta che gli permette di non arrendersi di fronte a un male che non perdona. La sua morte è stata per tutti un autentico evento di rivelazione. Con stupore i genitori si rendono conto che l’amato figlio, al quale non sapevano come comunicare la gravità del male, era consapevole del male di cui era colpito e di fronte al quale egli restava sereno perché lo aveva accettato come “dono del Signore”! Pochi giorni prima della morte, Pierangelo manifesta di avere un vigore spirituale tale da trasformare il suo letto di morte in una scuola di vita cristiana. I genitori, affranti dal dolore, ma nello stesso tempo sereni, ascoltano da un figlio, che si avvia verso la morte, parole che illuminano il valore della vita. Non accade spesso che i giovani insegnino agli adulti il senso cristiano della vita. E’ avvenuto per Pierangelo che è stato per tutti un vero vangelo, un messaggio di Dio sulle strade del mondo.
lì, 25 marzo 2011
+ BENIGNO LUIGI PAPA (ARCIVESCOVO DI TARANTO)
AUTORE: GIUSEPPE GRASSO
Il pianeta giovani è ricco di sorprese. Accadono al suo interno fatti sconvolgenti che vanno in senso contrario alla diffusa convinzione secondo la quale i giovani sarebbero superficiali e irresponsabili, persone fragili, vittime del relativismo dottrinale ed etico e della cultura nichilista che li induce ad essere appiattiti sul presente e chiusi alla speranza. E’ vero che il rapporto dei giovani con la fede è sempre stato difficile e oggi lo è più di ieri tanto che qualcuno pensa che la nostra società italiana si troverebbe oggi di fronte alla prima generazione incredula. Eppure siamo certi che lo Spirito Santo continua ad essere presente e operante nella chiesa e nel mondo. E non è un caso che la vicenda umana ci pone di fronte a storie di giovani che possono essere comprese soltanto alla luce del Vangelo e della loro comunione di vita con Gesù. E’ il caso del giovane Pierangelo Capuzzimati, la cui breve parabola storica siamo lieti sia stata portata alla conoscenza del grande pubblico con questo saggio. Quella di Pierangelo è una vicenda umana che merita di essere conosciuta perché schiude ai lettori la figura di un giovane che a 17 anni è in possesso di una forte personalità, di un notevole bagaglio culturale e soprattutto di una fede adulta che gli permette di non arrendersi di fronte a un male che non perdona. La sua morte è stata per tutti un autentico evento di rivelazione. Con stupore i genitori si rendono conto che l’amato figlio, al quale non sapevano come comunicare la gravità del male, era consapevole del male di cui era colpito e di fronte al quale egli restava sereno perché lo aveva accettato come “dono del Signore”! Pochi giorni prima della morte, Pierangelo manifesta di avere un vigore spirituale tale da trasformare il suo letto di morte in una scuola di vita cristiana. I genitori, affranti dal dolore, ma nello stesso tempo sereni, ascoltano da un figlio, che si avvia verso la morte, parole che illuminano il valore della vita. Non accade spesso che i giovani insegnino agli adulti il senso cristiano della vita. E’ avvenuto per Pierangelo che è stato per tutti un vero vangelo, un messaggio di Dio sulle strade del mondo.
lì, 25 marzo 2011
+ BENIGNO LUIGI PAPA (ARCIVESCOVO DI TARANTO)
AUTORE: GIUSEPPE GRASSO
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